Un settore industriale in crescita si sta dimostrando quello delle tecnologie additive e della stampa 3D. In Italia una realtà come quella di AITA (Associazione Italiana Tecnologie Additive) si sta affermando nel panorama dopo soli tre mesi di operatività, avendo recentemente registrato l’adesione di oltre 50 soci. Questo perché nella produzione manifatturiera le tecnologie additive vengono sempre maggiormente prese in considerazione, sia da grandi aziende che da PMI, che AITA si impegna a far convogliare insieme a chi produce e vende le macchine, alle compagnie produttrici dei software di progettazione e ai centri di servizio. Questo a livello aziendale, al quale si aggiunge l’universo accademico e della ricerca, che sostiene il progresso del settore, oltre ad una quota di associati privati interessati ad ampliare il proprio bagaglio culturale oppure a intraprendere iniziative imprenditoriali nuove. L’associazione culturale AITA favorisce appunto il dialogo tra tutte queste figure ed enti, istituzioni, associazioni industriali, con la finalità di diffondere e sviluppare le tecnologie additive e la stampa 3D.
Il Segretario Generale, Alfredo Mariotti, dichiara che il raggiungimento di tale quota associativa costituisce una dimostrazione di come l’industria manifatturiera meccanica esprima sempre maggiore esigenza riguardo alle tecnologie additive, per la loro capacità di favorire la creazione di prodotti complessi e su misura, diventando così macchine utensili del “terzo tipo”: l’azione delle macchine utensili, quali asportazione e deformazione, si unisce a beni strumentali di altra natura. Si dice quindi ottimista riguardo al successo nel mercato nazionale e internazionale dei beni o servizi che le aziende manifatturiere italiane potrebbero essere in grado di realizzare grazie a questo tipo di tecnologia.
È tra le opinioni di Cogefim che una realtà produttiva come quella manifatturiera e della tecnologia stia assumendo al giorno d’oggi un’importanza rilevante sul mercato e che sia quindi un settore da monitorare.